Title: Missione Varignano Concorso ad invito - NUOVO COMPLESSO PARROCCHIALE RESURREZIONE DI NOSTRO SIGNORE

Site: Viareggio, Italy 

Function:  Worship buildings

Type: Invitation-only Competition

Year: 2015

State: -

Client:  Arcidiocesi di Lucca

L’analisi del sito e lo studio del materiale fornito nel  DPP hanno indotto il delinearsi di un modello in cui le frammentazioni dell’intera zona emergono come carattere prevalente. L’area è poco visibile ed inserita in una maglia urbana slabbrata non ancora conclusa e risolta. Se ne deduce che il nuovo complesso debba farsi carico di tutte queste disconnessioni per diventare cerniera, polarità, e luogo identitario dell’intero quartiere. Si è proceduto, quindi con il ‘disegnare’ dei tracciati di connessione tra l’area oggetto dell’intervento e i punti focali limitrofi, linee che collegano, che compongono il progetto, quasi a portare tutto il quartiere dentro il centro parrocchiale e, viceversa, il centro verso il quartiere in una dinamicità viva ed attiva. Le connessioni così individuate diventano segni ed i segni si fanno matrici generatrici che ambiscono a delineare l’architettura generale dell’intervento. L’obiettivo è quello di leggere le diversità, le tensioni e le frammentazioni declinandole in un linguaggio identitario che conduca alla bellezza. La ricerca del linguaggio è partita dalle origini del Varignano, che coincidono anche con le origini della parrocchia della Resurrezione, ovvero le case minime, con la loro forma archetipica e poi le caratteristiche trame in laterizio utilizzate per i fienili, fino al romanico delle chiese toscane, di Lucca in particolare. Infine la suggestione della Chiesa come faro, in un lotto così poco aperto rispetto agli assi viari principali, ha suggerito l’idea che la luce dovesse diffondersi all’esterno, nelle ore serali, in segno di apertura, coinvolgimento e dialogo con il resto del quartiere. Il disegno della disposizione planimetrica è determinata dal sistema dei tracciati, il complesso occupa la parte a destra della trogola , la chiesa è posta sull’asse Nord- Sud,  di fronte un’ampia piazza – sagrato ed un edificio nel quale, al piano terra sono disposti i locali di ministero pastorale , al piano primo la casa canonica ed al piano seminterrato i vani accessori. Dinanzi i locali di ministero pastorale vi è un giardino che collega il nuovo intervento alla piccola Chiesa prima sede della Parrocchia della Resurrezione che, in questa proposta, continua a segnare l’ingresso da via Palladini. Sul lato occidentale della chiesa è disposta la cappella feriale, la segreteria, la sagrestia e l’ascolto. Su questo lato tutte le funzioni sono collegate da un portico che costeggia il lato destro della trogola , e che, nel disgiungersi origina il campanile. Il portico svolge la funzione dialettica con il complesso dell’Ex Vetraia e di collegamento anche con il giardino biblico posto nel lotto a sinistra della trogola. La sistemazione a verde attrezzato di questa zona è scaturita dalla volontà di stabilire una relazione con il vicino parco pubblico. Anche dietro la chiesa e sul lato, a proseguimento del transetto di ‘luce’, sono posti due piccoli giardini sacri. L’elemento naturale diventa simbolo di una comunità che si rinnova, che dalle proprie radici, ricca della propria storia, rinasce ad un nuovo inizio, ad una nuova stagione. L’albero, simbolo di resurrezione, posto dietro l’altare, è filtrato all’interno da una parete traforata tessuta con il marmo recuperato dall’attuale pavimentazione. Inserti di questo marmo sono disposti nella pavimentazione della nuova chiesa che sgranando diventa pavimentazione del Sagrato. L’intenzione è quella di cogliere appieno la sfida del recupero, conservando e valorizzando gli affreschi, ormai parte della comunità, riutilizzando gli inerti per realizzare le piccole opere di contenimento e per la realizzazione delle pavimentazioni esterne in cromo fibra. La facciata d’ingresso della chiesa è, in qualche modo, la sintesi di quanto detto finora, essa è composta, nella parte centrale, da due piani. Il primo, esterno, introduce al sagrato coperto, marca il ritmo verticalizzando i tracciati di sistema ed ha la funzione di scandire la facciata  così come avveniva nelle facciate romaniche. Il secondo, interno, è in laterizio tessuto così come la facciata interna di marmo. Infine, il campanile, segno eloquente nel paesaggio urbano, esso è posto per ottenere la massima visibilità dalla zona ovest del quartiere in cui la chiesa risulta maggiormente schermata. Proietta il centro parrocchiale in alto, e con il suono delle campane ne diffonde il richiamo incentivando il senso di appartenenza della collettività alla comunità, al territorio ed al vissuto ecclesiale.